Cosa fare quando il periostio tibiale è infiammato?

Roman Koch 7. dicembre 2021

Foto: iStock/Panuwat Dangsungnoen

Purtroppo succede molto spesso di provare un dolore localizzato al margine mediale della tibia, che peggiora ad ogni passo e si placa solo con il riposo. Perché avviene questa reazione dolorosa e cosa si può fare?

Questo articolo è presentato da Spiraldynamik

Questo tipo di dolore alla gamba arriva spesso senza preavviso e poi sembra non volersene andare più, anzi aumenta ad ogni passo e non accenna a diminuire. Più a lungo dura questa condizione, peggiori sono le conseguenze. Ma, intanto, da dove viene questo dolore e cosa si può fare per evitarlo?

Qual è la causa del dolore?

La periostite tibiale, chiamata anche “shin splint” è una patologia di cui soffrono principalmente i corridori. La tibia è l’osso portante della gamba e la tensione che insiste sugli attacchi muscolari può provocare l’infiammazione del periostio. Il meccanismo che c’è dietro è puramente fisico: se il complesso muscolo-tendineo è sottoposto a una trazione eccessiva, lo stress viene trasferito all’osso. L’aumento della trazione del muscolo sull’osso va ad irritare quindi la giunzione tra l’osso stesso e il tendine. Nel grafico, ciò corrisponde alla zona di fibrocartilagine mineralizzata, il periostio. Il dolore può però anche essere causato da una frattura da stress della gamba. In tal caso è necessario quindi differenziare e chiarirne l’origine. Una frattura da stress è dolorosa soprattutto in caso di urti e vibrazioni. Rimbalzare su una gamba o atterrare pesantemente al suolo con il tallone causerà molto più dolore in caso di frattura da stress che di periostite. Purtroppo, le differenze tra periostite e frattura da fatica non sono facili da individuare, pertanto è importante effettuare una diagnosi precoce e un’azione tempestiva.

Quali sono le differenze nel dolore?

Il muscolo tibiale anteriore, il muscolo tibiale posteriore, il flessore lungo dell’alluce e il flessore lungo delle dita sono spesso proprio quelli che causano i problemi. La posizione esatta del dolore indica il muscolo interessato: se tende verso l’alto, sulla parte esterna della gamba, è il muscolo tibiale anteriore ad essere sovraccaricato; se invece il dolore è situato più in basso e verso l’interno, può trattarsi del muscolo tibiale posteriore e dei flessori dell’alluce. Anche la postura del piede permette di trarre conclusioni sulla causa: il piede valgo indica il muscolo tibiale posteriore, mentre le dita a martello i flessori dell’alluce.

Cosa c’è che non va?

Nel caso dell’infiammazione del muscolo tibiale anteriore, la causa è dovuta alla debolezza dell’arco del piede, che sovraccarica il muscolo. La funzione principale del muscolo è quella di sollevare il piede, ma se viene usato anche come stabilizzatore del piede stesso, raggiunge in fretta il suo limite. Quando si massimizza l’azione di sollevamento del piede, ad esempio in salita, il muscolo risulta sovraccaricato e si verifica l’irritazione del margine mediale della tibia. Se invece il muscolo colpito è il tibiale posteriore, il tallone si porta spesso in una posizione di flessione verso l’interno (iperpronazione) e il muscolo viene sovraccaricato dalla costante trazione. Lo stesso vale per i flessori dell’alluce: se le dita sono in posizione a martello, i muscoli che risultano sovraccaricati sono i flessori. Entrambi causano dolore nel terzo distale del margine mediale della tibia.

Cosa si può fare?

Il primo intervento è smettere di fare jogging. Occorre infatti alleviare la tensione sulla giunzione osso-tendinea. Secondo: effettuare un allenamento strutturato dei muscoli del piede. La cosa importante è stabilire quale muscolo debba essere allenato funzionalmente:

  1. Il muscolo tibiale anteriore deve occuparsi solo del lavoro di sollevamento del piede e non deve fungere da stabilizzatore dell’arco. Certo, è facile a dirsi, ma bisogna anche esercitarsi.
  2. La zona posteriore del piede deve essere dritta. Il raddrizzamento avviene ad opera del muscolo tibiale posteriore. Il tallone torna ad allinearsi e non si piega più verso l’interno. Maggiori informazioni.
  3. Le dita dei piedi, specialmente l’alluce, non devono più avere forma a martello. La pianta del piede ha bisogno di più lunghezza ed elasticità, ma meno tensione. La rullata funzionale delle dita necessita di una posizione flessibile e morbida. Maggiori informazioni.

Esercizi adatti

1. Esercizio contro le dita dei piedi ad artiglio

2. Esercizio contro il piede piegato