Intervista con Filippo Colombo

3. maggio 2023

Foto: © Nick Muzik

Oltre a Nino Schurter e Mathias Flückiger la Svizzera vanta un altro atleta di rilievo, il ticinese Filippo Colombo, che si posiziona regolarmente ai vertici della classifica. Quest'anno, il venticinquenne voleva sfondare anche su strada, finché una caduta alla Parigi-Roubaix lo ha rallentato.                                                 

Quest'anno non sei solo in mountain bike, ma anche su strada per il Q36.5 Pro Cycling Team. Hai vissuto momenti alti come la corsa in testa al gruppo nel Giro delle Fiandre e bassi come il fatidico incidente alla Parigi-Roubaix. Ci può dare un'idea delle tue esperienze e delle tue sensazioni?

Sì, quest'anno ho vissuto momenti molto belli. Il giro delle Fiandre in fuga è stata un'esperienza incredibile. In Belgio c'è una bellissima cultura di ciclismo, le strade erano stracolme di appassionati. A fine gara ero davvero contento di essere riuscito a vivere un'esperienza simile. Volevo poi godermi anche la Parigi Roubaix al massimo, ma purtroppo l'incidente nella foresta di Arenberg ha chiaramente rovinato la mia esperienza e tutta la prima parte di stagione.

 

Durante la Parigi-Roubaix hai subito un grave infortunio: dove si trova la forza per riuscire a superare questi momenti difficili e tornare alla propria forma migliore?

Per il momento sono ancora in una fase di pura riabilitazione, riesco soltanto a muovere parzialmente il gomito e non si sa ancora quando riuscirò a tornare in sella all'esterno. Ciò che mi motiva di più è la consapevolezza di riuscire, prima o poi, a tornare come prima.

La stagione di mountain bike quest'anno terminerà ad ottobre, questo dovrebbe lasciarmi il tempo per togliermi qualche soddisfazione.

In quanto atleta professionista di Mountain bike sei abituato a pedalare a ritmo sostenuto per un’ora intera. Su strada, i requisiti sono completamente diversi. Quali tre consigli di allenamento ti senti di dare ai ciclisti amatoriali che quest’anno intendono partecipare a una gara di mountain bike? E quali tre consigli daresti per coloro che intendono partecipare a una gara di ciclismo su strada?

Per le gare in mountain bike la tecnica è fondamentale, bisogna sempre allenarla e può fare una grande differenza per raggiungere il massimo risultato in una gara.

Per entrambe le discipline allenarsi in modo costante e fondamentale, il giorno della gara poi è molto importante alimentarsi correttamente.

Infine, per riuscire a performare al meglio in questo sport è fondamentale divertirsi, sia in allenamento che in gara.

 

Prima di una gara, hai dei rituali o abitudini che ti aiutano a prepararti mentalmente e fisicamente? Inoltre, puoi fornirci qualche suggerimento su come gestire lo stress e la pressione che possono accompagnare le gare più importanti?

No, non ho riti particolari; faccio in modo di ottimizzare tutto ciò che è ottimizzabile, senza lasciarmi influenzare da ciò che non è influenzabile, per esempio le condizioni meteo.

Credo che i risultati in gara siano soltanto la conseguenza del lavoro effettuato negli allenamenti. È quindi fondamentale essere consapevoli del lavoro fatto durante gli allenamenti per essere tranquilli il giorno della gara.

Hai qualche consiglio finale relativo all’allenamento, i materiali, l’alimentazione o il recupero che puoi condividere con noi?

Una volta che si rispettano le “basi” mi sento di dire è che non ci sono segreti nell'alimentazione, negli allenamenti, o nel recupero. La cosa fondamentale e la determinazione e la voglia di riuscire nei propri obiettivi.