Intervista con Severin Lang

25. ottobre 2021

Successo già al secondo tentativo: ai Bieler Lauftage di inizio di settembre Severin Lang è diventato campione svizzero di 100 km.

Com’è stato per te il giorno (o meglio la notte) della vittoria? Puoi darci un’idea di come è andata la gara e delle tue impressioni?

Il giorno della gara ho cominciato a un certo punto a diventare sempre più nervoso, quindi ho cercato di distrarmi in qualche modo. Mi passavano per la mente tanti pensieri, come “Cosa avrei potuto fare di meglio/diversamente nella preparazione?” o “Avrò scelto le scarpe giuste?”. Ma quando sono arrivato a Biel tutto si è placato e alle 22:00 sono stato felice di poter finalmente partire.

Sono riuscito a entrare nel gruppo di testa sin dall’inizio e fortunatamente le gambe erano a proprio agio con il ritmo del gruppo. Così abbiamo finito abbastanza in fretta, in quattro, il primo dei cinque giri (20 km). Nel secondo giro, al chilometro 25 circa, ho dovuto mollare la presa, perché il ritmo era un po’ troppo veloce e non volevo sprecare tutte le energie all’inizio della gara. Ho dovuto affrontare qualche pensiero negativo, ma ho pensato che la gara era ancora lunga e che dovevo concentrarmi sul mio ritmo personale.

Verso la fine del secondo giro sono riuscito a recuperare e ho iniziato il terzo giro di nuovo insieme al gruppo di testa. Avevo trovato il mio ritmo e così dal chilometro 43 ho staccato tutti. Fino al chilometro 55 le gambe stavano bene, poi le cosce hanno iniziato a bruciare un po’, in realtà molto prima del previsto. Fortunatamente, però, la situazione non è peggiorata.

 

Con l’inizio del quarto giro è iniziata la fase più difficile dal punto di vista mentale. Lo sapevo e me lo aspettavo. Si è già fatta tanta strada, eppure manca ancora quasi una maratona da percorrere. Poco prima del traguardo dei 70 km, ho cominciato ad avere problemi di stomaco, in modo improvviso e inaspettato. Per fortuna sono riuscito però a mangiare e a mantenere il ritmo. All’inizio dell’ultimo giro mi sono sentito di nuovo bene e non vedevo l’ora che arrivassero gli ultimi 20 km, perché all’ultimo giro volevo “godermi” la gara con più calma.

Avevo infatti scelto un motto per ogni giro, per suddividere la gara in segmenti e raggiungere obiettivi intermedi. Sono stato in grado di continuare a mantenere il ritmo che mi ero imposto e quando ho capito, a 2 km dall’arrivo, che potevo davvero vincere la gara, sono volato verso il traguardo. Le emozioni all’ultima curva prima dell’arrivo sono state estremamente belle, così come il fatto di aver tagliato il traguardo incoraggiato dal tifo di volti a me familiari, e mi sono goduto appieno ogni momento.

Dopo aver tagliato il traguardo, però, ero contento che fosse finita ??. 

Hai percorso i 100 km nella “notte delle notti” con una media di 4:25 min./km. Come ti alleni di solito?

Di solito mi alleno 5-6 volte alla settimana. Quando mi preparo per un’ultramaratona, però, posso anche aumentare il carico, quindi programmo due sessioni al giorno. Durante la settimana faccio delle corse di 12-20 km e ogni fine settimana pianifico una corsa tra i 40 e i 60 km. Per i singoli allenamenti scelgo diversi tipi di percorso (pianeggiante, collinare) o vario il ritmo per non annoiarmi.

Per cambiare e includere un po’ di varietà, ogni tanto mi alleno con la bicicletta da corsa. Dato che sono più un corridore intuitivo e non mi alleno strettamente secondo un programma prestabilito, ho ancora del potenziale per rendere l’allenamento più efficiente.

A molti corridori piacerebbe partecipare a un’ultramaratona almeno una volta nella vita. Cosa consiglieresti di fare per avere successo?

A mio vedere, la gioia di correre è uno degli aspetti più importanti. In allenamento devi essere disposto a spingerti al limite e a volte anche oltre, per abituare il corpo al carico della gara.

Per raggiungere l’obiettivo desiderato, bisogna essere pronti a subordinare altre attività al progetto sportivo, per non perdere la concentrazione. L’intensità e il volume dell’allenamento devono essere potenziati gradualmente e per un lungo periodo di tempo. Se si sente che il corpo ha bisogno di una pausa, è meglio rinunciare a un allenamento per ridurre il rischio di lesioni. La qualità viene prima della quantità.

 

Per prepararmi alla gara, prendo sempre confidenza con il percorso (dove sono le salite, dove sono le sezioni difficili tecnicamente, dove posso recuperare, ecc.). Suddivido la corsa in segmenti al fine di raggiungere obiettivi parziali e quindi ottenere tanti piccoli successi.

Migliore è la preparazione, più ci si può godere la gara. E più è grande la felicità al traguardo per ciò che si è raggiunto.

In linea di principio, quali sono secondo te i punti più importanti per ottenere il successo?

  • Il piacere di correre e la volontà di realizzare ciò che si è pianificato
  • Una buona preparazione (sia tecnica che mentale)
  • L’equilibrio quotidiano tra famiglia, lavoro e sport

Hai un qualche segreto particolare che ci puoi rivelare? 

Non ho un segreto particolare, ma…

  • dopo ogni sessione di allenamento bevo una bevanda rigenerante per aiutare il corpo a recuperare.
  • testo la compatibilità dei gel (prodotto e quantità) durante gli allenamenti e non in gara.
  • suddivido la gara in segmenti per raggiungere successi parziali e avere così una prospettiva positiva.