Integratori alimentari: benefici e rischi

Joëlle Flück 16. ottobre 2019

Ogni anno vengono lanciati nuovi integratori su un mercato già praticamente saturo, tanto che risulta estremamente difficile categorizzare o valutare gli integratori anche sulla base di prove. Ecco alcune spiegazioni per chiarirsi le idee.

Questo articolo è presentato da Swiss Sports Nutrition Society

L’uso degli integratori dovrebbe essere oculato e soprattutto sensato. La cosa migliore è discuterne con uno specialista e sceglierli in base alla propria situazione, perché, come dice il nome, questi prodotti vanno a integrare e non a sostituire l’alimentazione di base. 

Gli integratori sono generalmente classificati in quattro categorie: A, B, C e D. La classificazione tiene conto degli ingredienti, dei meccanismi d’azione e dell’effetto sulla salute e sulle prestazioni atletiche. Si raccomanda di utilizzare integratori che siano sufficientemente supportati dall’evidenza scientifica e possano quindi influenzare positivamente le prestazioni o il recupero in situazioni specifiche. 

Gli “integratori A” sono quelli che nello sport possono essere utili in determinate situazioni e sono supportati da prove scientifiche complete. L’utilizzo di “integratori B”, invece, può avere senso, ma le prove scientifiche non sono ancora sufficientemente disponibili. Gli “integratori C” sono di scarsa o nulla utilità nello sport, motivo per cui il loro uso è sconsigliato. Infine, la categoria D comprende tutti gli integratori il cui uso nello sport è proibito dall’Agenzia mondiale antidoping o che presentano un rischio molto elevato di contaminazione con sostanze proibite.

Integratori A, gli integratori alimentari più efficaci

Questa categoria comprende gli alimenti sportivi più noti come le bevande sportive, i gel, le barrette energetiche, i prodotti sostitutivi dei pasti e i prodotti per la rigenerazione. In passato è stato chiaramente dimostrato che il loro uso durante lo sforzo può mantenere più a lungo il livello di prestazioni o addirittura migliorarlo.  

Anche gli integratori medici come probiotici, integratori di ferro, calcio, vitamina D e preparati multivitaminici possono essere utilizzati dagli atleti, in particolare in caso di carenza o se è necessario curare una malattia gastrointestinale acuta. 

Altri integratori di questa categoria sono detti “performance supplement” e possono portare, in alcuni sport con particolari requisiti (ad esempio durata e intensità dello sforzo, produzione di acido lattico o capacità di concentrazione) un miglioramento delle prestazioni rispetto a un placebo. Tali integratori includono beta-alanina, bicarbonato, caffeina e creatina.

 

Integratori B: prove non (ancora?) sufficienti

In questo gruppo sono classificati alcuni integratori che potrebbero essere potenzialmente utilizzati nello sport, ma per i quali non ci sono (ancora?) studi che ne dimostrino una sufficiente efficacia. Andrebbero pertanto utilizzati solo sotto la supervisione di uno specialista e monitorandone strettamente gli effetti. Gli attuali integratori B includono carnitina, glucosamina, HMB e succo di barbabietola.

Integratori C e D: utilizzo indesiderato

Gli integratori C e D andrebbero evitati, e non solo perché non esistono prove scientifiche della loro efficacia, ma anche perché potrebbero essere contaminati con sostanze proibite. Un esempio è il colostro, la cui assunzione non è generalmente vietata nello sport, ma che contiene ingredienti suscettibili di far risultare positivi al test antidoping. Gli integratori di queste categorie sono tabù per tutti gli atleti!

Rischi

Qualsiasi integratore prodotto artificialmente comporta il rischio di contaminazione con sostanze vietate durante la produzione. Gli integratori venduti via Internet presentano un rischio nettamente maggiore, in quanto non si può controllare la qualità della produzione, motivo in più per evitarli. 

Il rischio può essere notevolmente ridotto non ordinando prodotti via Internet, controllando che il processo di produzione e la qualità siano corretti e dimostrabili, o acquistando prodotti nazionali di grandi case farmaceutiche o produttrici di alimenti sportivi, che devono per legge sottoporli a test di purezza.

Consiglio

In generale si raccomanda di farsi prescrivere gli integratori, sia per motivi medici che sportivi, da uno specialista in nutrizione sportiva. Inoltre i prodotti vanno adeguati alle esigenze del proprio sport per essere efficaci. Di solito non si consiglia di somministrare integratori ad atleti giovani o agli sportivi che non hanno ancora sfruttato tutto il loro potenziale attraverso stimoli di allenamento. L’analisi e la consulenza personalizzata sono quindi l’essenza di ogni utilizzo di tali prodotti.

Foto:iStock.com