Intervista con Gerald Fister
Gerald Sancho Fister è riuscito a difendere in modo davvero straordinario la vittoria alla Grossglockner Ultra Trail dell’anno scorso con un nuovo record e ha vinto la gara ex aequo con Klaus Gössweiner.
Hai nelle ossa 110 km con 6500 metri di dislivello. Quali sono state le sfide più grandi che hai dovuto affrontare quest’anno sulla strada verso il titolo? (Percorso, forze, alimentazione, materiale, avversari, ecc.)
Ho avuto un piccolo infortunio durante la preparazione, quindi sono arrivato alla linea di partenza con un po’ di dolore. Per questo non ero sicuro di arrivare al traguardo. A ciò si aggiungeva la pressione della difesa del titolo. È infatti sicuramente più facile vincere una gara che difendere un titolo e mi riferisco in particolare alle aspettative degli altri. Personalmente cerco sempre di non soccombere alla pressione.
La gara è andata incredibilmente bene e non ho sentito dolori. D’altra parte, però, la velocità iniziale degli avversari era molto alta. Ho provato a seguirli, ma ho finito per andare oltre le mie possibilità. A un certo punto ho tirato il freno e ho deciso di seguire il mio ritmo, il che è stato la chiave del successo, perché ho avuto abbastanza riserve per la parte finale.
Una sfida di questo livello non si può affrontare senza un allenamento adeguato. Puoi spiegarci che cosa occorre per farcela e come ti sei preparato?
Io ho una normale settimana lavorativa di 40 ore e quindi corro solo la sera. Durante la settimana corro solitamente per 3 ore, nel weekend 5-6 ore, e sempre con molti metri di dislivello. In più faccio regolarmente uscite in bicicletta che mi danno molta forza. Il lunedì mi concedo una giornata di riposo. Il mio obiettivo è quello di essere sempre in forma, così, in base alle condizioni attuali, posso iscrivermi a una gara anche all’ultimo minuto e ottenere buoni risultati.
Una volta alla settimana faccio una corsa intensiva. Si tratta di un elemento molto importante, soprattutto per i corridori di ultra trail. Ad esempio cerco di superare 1500 metri di dislivello il più in fretta possibile. Non corro praticamente mai su terreno pianeggiante, vado sempre in qualche modo su e giù. Quando scendo lo faccio però in modo molto cauto per evitare lesioni.
Sempre più corridori decidono di provare a partecipare a una gara di ultra trail. Quali sono i consigli più importanti per avere successo con una sfida del genere?
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Avvicinarsi lentamente all’obiettivo e non chiedere troppo al proprio corpo. Ci vogliono anni prima di poter eseguire una corsa a lunga percorrenza in maniera rilassata.
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Durante l’allenamento provare tutto a livello di alimentazione e in gara fare solo ciò che si è già testato. In linea di principio consiglio di non fare esperimenti durante la gara!
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La testa deve essere libera dai pensieri negativi. Non ci si deve mai fare influenzare da altre persone, bensì correre in modo sciolto e soprattutto divertirsi.
Durante un’ultra maratona, l’alimentazione ha un ruolo importante, se non addirittura fondamentale. Com’è il tuo programma di alimentazione per una corsa come la Grossglockner Ultra Trail?
Non seguo un piano rigoroso, bevo o mangio quando ho sete o fame. Porto sempre con me una bottiglia di acqua e una di Coca-Cola, in più barrette di muesli e pastiglie di sale.
Faccio tutto da solo, non ho consulenti o allenatori. Alle stazioni di rifornimento riempio le bottiglie e di solito cambio le scarpe e le calze dopo la prima metà. In quell’occasione riempio anche le riserve di liquidi (acqua, Coca-Cola, RedBull) e cibo (barrette).
Hai un qualche segreto che ci puoi rivelare? Ad esempio un allenamento chiave, un consiglio di nutrizione o esercizi tecnici?
Fai tutto con passione e vedrai che andrà tutto bene, non ti fare influenzare troppo dagli altri e inserisci sempre nell’allenamento esercizi di stabilizzazione del tronco e dell’equilibrio.
Foto: ZVG
Ringraziamo Gerald Fister per le interessanti risposte.
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