Intervista con Kathrin Goetz

13. agosto 2019

La 40enne di Soletta ha vinto per la seconda volta consecutiva l’Eiger Ultra Trail. Madre di tre figli e partecipante ai campionati del mondo di trail di quest’anno in Portogallo, Kathrin ha impiegato circa 14 ore per 101 chilometri e 6700 metri di dislivello. 

Come hai vissuto la “tua” giornata ai piedi della parete nord dell’Eiger? Puoi dirci più o meno la tua impressione della gara e le tue emozioni?

Nella breve notte prima della gara non ho dormito un secondo, perché ero più nervosa del solito. Il motivo è che, avendo vinto lo scorso anno, ero considerata favorita, inoltre la televisione svizzera aveva deciso di accompagnarmi con le telecamere. Ho cercato però di non pensarci e mi sono concentrata sulla gara.

Dopo una partenza un po’ stagnante ha cominciato ad andare sempre meglio, finché al chilometro 40 il flusso si è improvvisamente interrotto: sono caduta sul ginocchio e ho avuto paura che la mia gara sarebbe finita lì. Nonostante ciò ho cercato di continuare a correre, ignorare il dolore e concentrare i pensieri su aspetti positivi. Per fortuna sono riuscita a salire bene sulla montagna, ma i lunghi tratti in discesa sono diventati un calvario. Avevo la nausea per il dolore. Non sono mai stata tanto felice di arrivare al traguardo.

 

 

 

Finalmente giunta alla meta, mi sono sentita allo stesso tempo soddisfatta e delusa. Da un lato ero riuscita a difendere il titolo, ma dall’altro avevo mancato il mio obiettivo personale, quello di finire la gara in circa 13:30. L’Eiger Ultra Trail ha dimostrato ancora una volta che in una gara ultra non tutto può essere pianificato e che possono succedere tanti imprevisti. Da questo punto di vista sono contenta che la mia preparazione, date le circostanze, sia stata ancora sufficiente per vincere.

Alla lotta contro la distanza e l’altitudine si è aggiunto il dolore, che sei riuscita a superare grazie alla tua forza mentale. A cosa pensi durante la gara?

Suddivido sempre la gara in singole sezioni e cerco di gestirle nel modo più efficiente possibile. Allo stesso tempo sono impegnata a controllare che il mio corpo stia bene e il mio equilibrio energetico sia adeguato. Cerco sempre di riconoscere il più presto possibile eventuali segnali di un calo del rendimento, in modo da poter reagire e ricaricare le energie. Inoltre mi sforzo di indirizzare i pensieri verso le cose positive che sto vivendo.

Poiché ho già partecipato ad alcune gare di ultra trail, so che ci sono sempre alti e bassi. Di solito ci vuole solo un po’ di pazienza e un buon apporto di energia per superare i periodi negativi.

 

 

 

Quali sono, secondo te, i tre segreti del tuo successo sportivo?

L’approccio mentale: penso che da un lato sia importante perseguire costantemente un obiettivo e programmare l’allenamento di conseguenza. D’altra parte, è necessario un certo grado di scioltezza e flessibilità per poter affrontare al meglio gli eventi imprevedibili. Infine ritengo importante non sprecare energie con pensieri e sentimenti negativi riguardo a cose che non si possono comunque cambiare.

L’ambiente: sono molto grata ai miei figli perché capiscono quanto lo sport sia importante per me. Loro sanno che io ci sono sempre, ma sono anche coscienti del fatto che ho bisogno di tempo libero per l’allenamento. Inoltre ho un compagno molto comprensivo che mi sostiene fortemente. È una cosa che apprezzo molto!

L’allenatore: dietro tutta la pianificazione dell’allenamento c’è un allenatore che conosce bene la mia situazione e adatta perfettamente sia il training che il recupero alle mie condizioni fisiche.

Sempre più corridori decidono di provare a partecipare a una gara di ultra trail. Quali sono i consigli più importanti per avere successo con una sfida del genere?

  1. Tanto allenamento e una buona preparazione, il che non significa necessariamente che sia necessario correre sempre per 5-6 ore o anche di più. Se si ha poco tempo da dedicare all’allenamento (e al recupero), ci si può anche allenare per meno tempo, ma in modo più intenso.
  2. Informarsi bene sull’ultra trail a cui si vuole partecipare. Com’è il terreno? Ci sono molti passaggi rocciosi, salite e discese molto ripide? È un percorso che permette di correre? Una parte della gara si svolge di notte? Tutto questo ha un influsso sulla preparazione.
  3. Ristoro: Testare durante l’allenamento quali alimenti piacciono e si tollerano bene. Se si tollera bene un prodotto, ma non piace il gusto, si mangerà di meno e questo può causare grandi perdite a livello di rendimento.

Hai qualche segreto che ci puoi rivelare?

Io cerco di mangiare il più possibile in modo equilibrato e non rinuncio a niente. Grazie ai miei studi (Scienze della nutrizione e dietetica) so quali carenze possono derivare da diete troppo monotone e da rinunce. Quindi il mio consiglio è di mangiare un po’ di tutto, ma senza esagerare.

Foto: ZVG