Intervista con Matthias Schmidig
Al secondo tentativo ci è riuscito: Matthias Schmidig è diventato campione svizzero sui 100 km alla Bieler Lauftage.
Com’è stato per te il giorno (o meglio la notte) della vittoria? Puoi darci un’idea di come è andata la gara e delle tue impressioni?
Il giorno della gara mi sentivo abbastanza rilassato e non particolarmente nervoso. Non vedevo l’ora che arrivasse la mia grande notte. Poiché in un’ultramaratona possono accadere molti imprevisti, naturalmente pensavo a ciò che sarebbe potuto accadere e in quale momento. Allo stesso tempo, però, sapevo di essere ben preparato e pronto per la gara.
I minuti prima della partenza sono per me sempre incredibilmente belli ed emozionanti. Mi sento parte di una grande comunità e non vedo l’ora di correre insieme a persone che condividono la mia stessa passione. Non si ha infatti la sensazione di essere in competizione contro altri concorrenti, ci si scambiano informazioni e ci si augura buona fortuna e buon divertimento durante la corsa.
Dopo il segnale di partenza, alle 22:00, mi sono portato alla testa della corsa insieme al vincitore dell’anno scorso. Insieme abbiamo attraversato Bienne, incitati da un pubblico numeroso ed entusiasta. Fino a circa metà gara abbiamo tenuto un ottimo ritmo. Le mie gambe erano in buona forma ed è stato bello stare insieme a un corridore forte che conosco. Poco dopo mi sono ritrovato solo davanti a tutti. Le gambe hanno iniziato a diventare sempre più pesanti e i muscoli a indurirsi. Ho sperato che non mi venissero i crampi.
Dal km 70 ho realizzato per la prima volta che avrei potuto vincere la gara grazie all’ampio vantaggio. Mi sono quindi concentrato sull’assunzione di liquidi ed energie sufficienti e ho rallentato un po’. Negli ultimi chilometri, la splendida alba mi ha dato una spinta in più e sono stato felicissimo di arrivare al traguardo. Al momento, tuttavia, non mi sono davvero reso conto del mio grande successo.
Hai corso i 100 km con una media di 4:31 min/km. Com’è stato il tuo programma di allenamento? Qual è in generale la tua filosofia di allenamento?
Di solito svolgo 5-6 allenamenti a settimana e faccio attenzione a variare l’intensità e il volume delle varie sessioni. Oltre alla corsa a piedi, la mia preparazione include anche la bicicletta da corsa e la mountain bike. Questo mi permette di creare nuovi stimoli e allo stesso tempo riduce lo stress sulle articolazioni causato dalla corsa. Inoltre è divertente aggiungere un po’ di varietà alla routine di allenamento quotidiana. Ho però aumentato un po’ le distanze di corsa, in modo che i muscoli, le articolazioni e i piedi fossero preparati per i 100 km. Ogni settimana faccio circa 60-80 chilometri di corsa e 300 chilometri di bicicletta.
Non ho un particolare piano di allenamento, mi alleno in base alle sensazioni, alla voglia e all’umore. Quello che mi fa andare avanti è il divertimento che provo nel muovermi. Cerco sempre di ascoltare il mio corpo e fornirgli il riposo di cui ha bisogno. A questo proposito ho ancora del potenziale di miglioramento.
A molti corridori piacerebbe partecipare a un’ultramaratona almeno una volta nella vita. Cosa consiglieresti loro di fare per avere successo?
- Per correre un’ultramaratona ci vuole una preparazione mirata. Non si può fare senza regolare allenamento. È inoltre importante aumentare lentamente i volumi per non rischiare lesioni o sovraccarichi. I preparativi richiedono molto tempo, il che significa che bisogna pianificare il tempo necessario ed essere pronti a sacrificare altre attività.
- Ciò che ci dovrebbe sempre guidare è la gioia di correre. Alla fine deve essere un divertimento e non una tortura. Naturalmente, a volte è necessario superare la pigrizia ed essere pronti a mettersi le scarpe da corsa anche quando ad esempio fuori piove o fa freddo. Con il giusto atteggiamento, tuttavia, anche questo può essere divertente.
- Oltre alla preparazione fisica, bisogna occuparsi anche degli aspetti mentali. Domande del tipo: “Come faccio a motivarmi durante il percorso?” o “Come affronto i momenti di crisi?” ecc. dovrebbero essere affrontate in anticipo per godersi al meglio la gara. Nell’ultrarunning di solito non ci si chiede quando si verificherà una crisi, ma come la si affronterà. Perché sicuramente arriverà.
In linea di principio, quali sono secondo te i tre punti più importanti per ottenere il successo?
- Il piacere di muoversi e obiettivi ambiziosi e raggiungibili
- Una buona preparazione (corpo, mente, materiale, profilo del percorso)
- Un atteggiamento positivo durante l’allenamento e la gara: sorridi :-)
Hai un qualche segreto particolare che ci puoi rivelare?
Non ho segreti particolari, ogni atleta è diverso dagli altri. Bisogna che ognuno scopra da solo quale materiale si adatta meglio alle sue esigenze, quali forme di allenamento sono efficaci o quale alimentazione è adeguata. Conoscere il proprio corpo e ascoltarlo è molto importante. La mia dieta è sana ed equilibrata, non mangio carne e ho ridotto il consumo di prodotti animali. Questo ha avuto un effetto molto positivo sulla mia rigenerazione.
Un atteggiamento mentale positivo può essere molto efficace e ha effetto anche sulle prestazioni dell’organismo. Concentrati su ciò che hai raggiunto, considera le battute d’arresto come un’opportunità per imparare e andare avanti. Divertiti e sii grato alla vita per ogni passo che puoi e potrai fare....
Foto: zvg
Ringraziamo Matthias Schmidig per le interessanti risposte.
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