Intervista con Nina Brenn

24. agosto 2016

Più è lunga la gara, più forte diventa Nina Brenn. L’atleta di successo, specialista in varie discipline e madre di un bambino, lavora al 50% come ingegnere forestale e sorprende ogni anno con prestazioni eccezionali in manifestazioni multisportive.

Considerando che lo sport è “solo” la tua terza priorità dopo famiglia e lavoro, i tuoi successi sono semplicemente fantastici. Quali sono secondo te i tre punti più importanti che ti permettono di ottenere il successo e migliorare costantemente le tue prestazioni?

  • L’allenamento: sono una donna di movimento e pratico sport di resistenza/multidisciplinare per la pura gioia di farlo. Mi dà una grande soddisfazione e mi aiuta a conservare il mio equilibrio, motivo per cui faccio sport quasi tutti i giorni. Grazie ai quasi 20 anni di attività ho sviluppato naturalmente un’ottima condizione fisica di base (senza segni di usura!)
  • Requisiti fisici: e poi ho un certo talento per gli sport multidisciplinari, sono abbastanza brava in tutte le discipline e ho un corpo robusto.
  • Resistenza mentale: non partecipo a una gara per vincerla, ma semplicemente per disputare una bella competizione che mi soddisfi. Ciò mi dà una grande serenità e scioltezza. Naturalmente è bellissimo anche vincere una gara. Ai Campionati del mondo di duathlon di Copenaghen ho capito sul secondo percorso di corsa di poter vincere la gara. A quel punto ero anche disposta a combattere per riuscire, ma se non fosse bastato per vincere, la mia vita sarebbe andata avanti esattamente nello stesso modo :-)

L'allenamento e il riposo sono due facce della stessa medaglia. Come ti organizzi per non trascurare né l'uno né l'altro?

Il recupero è sempre piuttosto breve e se avessi più tempo lo investirei nella rigenerazione. Il lavoro (ufficio o controllo dei cantieri) per me è puro relax. È la mia testa che lavora, non il corpo :-)

Inoltre conosco bene il mio corpo e so di poter anche saltare uno o due allenamenti quando mi rendo conto che è troppo.

 

Nelle tue gare lunghe hai tanto tempo per riflettere. A cosa pensi durante la competizione? Come gestivi i pensieri negativi?

Nelle gare lunghe mi concentro principalmente su di me e sul mio corpo, vale a dire che mi ascolto continuamente e mi chiedo se il ritmo va bene o se devo bere/mangiare e poi mi concentro sul percorso. Inoltre percepisco le varie impressioni dell’ambiente circostante. Inferno e Gigathlon, ad esempio, sono molto attraenti dal punto di vista paesaggistico. I pensieri negativi (che non ce la faccio più, le gambe sono stanche) semplicemente li rimuovo. Non si può pensare che davvero non ce la si fa più e sarebbe molto più facile fermarsi (non finisce bene così). In quel caso cerco di rallentare un po’ finché “la crisi” è passata, per poi riprendere il ritmo più tardi.

Molti atleti hanno l’obiettivo di disputare una volta nella vita una gara multisportiva, come l’Inferno Triathlon. Quali sono i tuoi tre consigli più importanti per avere successo con una sfida del genere?

  • L’allenamento: serve comunque :-) anche a me!
  • Tempo: Ritmo: è importante iniziare la gara con calma. La giornata è lunga, c’è sempre tempo per aumentare il ritmo verso la fine.
  • Resistenza mentale: piccoli obiettivi intermedi: se comincio l’Inferno nuotando non penso già al percorso a piedi. Mi suddivido la gara in tante piccole tappe e verso la fine di ogni “piccola tappa” penso alla prossima. Così quando comincio a correre all’Inferno, penso solo fino a Lauterbrunnen. Quando poi sono a Lauterbrunnen, penso alla prossima tappa fino allo svincolo di trail. Dopo il trail c’è un’altra tappa fino a Mürren ecc.

 

 

 

Foto: ZVG