Intervista con Ronnie Schildknecht
Ronnie Schildknecht è il primo triatleta ad aver vinto un’Ironman per sette volte di fila. Ma questa impresa non è l’unica nel palmarès dell’atleta zurighese: vi è anche un quarto posto all’Ironman delle Hawaii e un record di meno di 8 h sulla distanza dell’Ironman.
Hai iniziato la carriera di triatleta nel 2000. Come sono cambiate le discipline sportive e il profilo dell’atleta (lunga distanza) durante questo periodo?
L’approdo di specialisti in distanze brevi alla distanza lunga ha reso la parte del nuoto molto più veloce. Inoltre ci sono sempre più spesso grandi gruppi anche in bicicletta, il che rende il nuoto, in particolare alle Hawaii, ancora più importante.
Tu partecipi non solo a vari triathlon, ma anche a gare di duathlon. Quest’anno sei diventato di nuovo campione svizzero. Fai queste “scappatelle” per scopi di allenamento?
In realtà la mia disciplina d’origine è il duathlon, al triathlon sono arrivato solo più tardi. Il duathlon è tremendamente difficile, con la corsa veloce prima della bicicletta, ed è pertanto ideale come duro allenamento. Mi dà la necessaria determinazione per la gara.
Molti sportivi dilettanti hanno il grande obiettivo di partecipare, per una volta nella vita, a un’Ironman. Quali sono i tuoi tre consigli più importanti per avere successo?
Penso che occorra un po’ di pazienza. Vedo sempre più atleti dilettanti partecipare subito a un’Ironman come primo triathlon. Io consiglierei prima di tutto di partecipare a un triathlon olimpico, poi a un 70.3. Così si può abituare il corpo allo sforzo. Per me la partecipazione a un’Ironman, per un principiante del triathlon, è un traguardo di 2 anni.
All’Ironman di Zurigo hai dimostrato un’incredibile costanza e hai scritto la storia dello sport. Cosa serve per avere lo stesso successo all’Ironman delle Hawaii? Cosa rende questa gara così impegnativa e difficile?
Quella delle Hawaii è una gara completamente diversa da Zurigo. Caldo, umidità e concorrenza sono i fattori che la rendono così difficile. Ci vuole un giorno assolutamente perfetto, basta un piccolo errore nella dieta o nel ritmo e non si ottiene un buon piazzamento.
Foto: ZVG
Ringraziamo Ronnie Schildknecht per le interessanti risposte.
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