La mente corre insieme a noi

Matteo Rossetto 11. giugno 2014

Quante volte vi è capitato di chiedervi dopo una gara se non avreste potuto fare di meglio? E quante volte durante uno sforzo vi siete maledetti perché il cuore batteva a mille o le gambe vi facevano vedere le stelle per colpa dell’acido lattico? 

Chi vuole sfruttare al massimo il proprio potenziale deve scontrarsi con i propri limiti. E se si esce dalla “comfort zone” non è per niente piacevole. Ma se la capacità di sopportazione, la resistenza o la flessibilità e la fiducia dipendono esclusivamente dalla mente, raggiungere il massimo delle proprie prestazioni è quindi solo una questione di volontà? “Non solo”, puntualizza il medico sportivo Matteo Rossetto: “Come dice il proverbio: il corpo è forte, ma lo spirito è debole. La forza di volontà aiuta a concretizzare i propri obiettivi sportivi, ma tra il successo e la sconfitta il passo può essere relativamente breve.” 

Perché secondo Rossetto una motivazione eccessiva può portare anche “a non rispettare i propri limiti personali, a sopravvalutarsi e sovraccaricarsi”. I fattori decisivi per la corsa “perfetta” sono piuttosto una grande esperienza e una buona preparazione, anche dal punto di vista mentale. Matteo Rossetto: “La forza mentale consiste nella capacità di essere preparati a tutte le situazioni possibili che se vengono simulate mentalmente e nella pratica durante l’allenamento, miglioreranno la nostra capacità di affrontarle quando si presentano nella realtà. Le esperienze nell’affrontare le situazioni spiacevoli aumentano la fiducia in sé stessi e anche la probabilità di affrontare un problema simile con successo durante la gara.”

Pensare per soluzioni – non per problemi

Durante una gara possono presentarsi molti problemi: dolori allo stomaco, un problema dei materiali, la pioggia costante, il fatto di aver saltato un pasto, il calore eccessivo, la presenza di concorrenti più veloci, un calo fisico in presenza di sforzi prolungati che lascia il segno anche dal punto di vista psichico. “In questi momenti è necessario sviluppare immagini e pensieri positivi”, spiega Matteo Rossetto. “Nello sport agonistico questo tipo di atteggiamento può fare la differenza tra un buon atleta e un atleta di successo”. In queste situazioni la regola è pensare per soluzioni. “Chi ragiona per problemi”, continua Rossetto, “favorisce le crisi, mentre al contrario pensando per soluzioni si pongono le basi per il successo”.

Quando le gambe sono stanche, ad esempio, ci si può concentrare sulla respirazione e sulla corretta posizione delle braccia oppure su un obiettivo vicino a breve termine. O ancora visualizzare nella mente l’entusiasmo del traguardo con immagini positive. In queste situazioni una mente forte può benissimo ingannare il corpo indebolito. È più facile correre se si sa di aver percorso non “soltanto” la metà, ma “già” la metà. Oppure se il percorso di una mezza maratona anziché di 20 km è composto “soltanto” da quattro tratti di appena 5 km, e ognuno di questi tratti è contrassegnato da un semplice e particolare punto da ricordare come successo. 

Non solo per i fuoriclasse

Anche i mental trainer professionisti durante l’allenamento simulano diversi scenari “a mente fredda”. Così possono imparare a convivere con situazioni difficili dal punto di vista soggettivo, come ad esempio affrontare il nervosismo prima della partenza e convertirlo in energia positiva, a dominare la propria insicurezza di fronte alla massa o a riprodurre mentalmente movimenti particolarmente complessi. 

Ma anche gli atleti dilettanti possono trarre giovamento se allenano la mente per raggiungere i loro obiettivi. Non da ultimo vista la tendenza a rendere sempre più lunghe e dure le corse. “Altrimenti se durante una gara non si è preparati ad affrontare le crisi e il dialogo interiore è caratterizzato da immagini negative, questi pensieri negativi possono trasformarsi in profezie destinate a realizzarsi e costituire un grave freno per gli sportivi”, spiega Matteo Rossetto. E l’esperto di medicina sportiva aggiunge: “All’origine del successo nello sport c’è sempre il piacere nell’attività svolta e non il numero di vittorie ottenute.” 

Predisposizione redazionale: FIT for LIFE