Quanto durano gli sci da fondo?

Foto: zVg Fischer

Dei buoni sci per la tecnica pattinata possono costare facilmente 500 franchi o più, ovviamente senza attacchi. La durata dipende da diversi fattori.

In nessun altro paese europeo gli sciatori di fondo sono così ben equipaggiati come in Svizzera. Come nel triathlon, molti atleti amatoriali dalle grandi ambizioni si sentono subito svantaggiati se, ad esempio, alla partenza della Maratona di sci dell’Engadina non possono sfoggiare l’ultimo modello.

Ma questo culto dei materiali ha davvero senso? Quanto durano dei buoni sci per la tecnica pattinata, quando ha senso comprarne di nuovi e, soprattutto, come si fa a riconoscere quando il vecchio modello ha fatto il suo tempo?

I fattori decisivi sono molti

Questioni che dipendono da numerosi fattori. Prima di tutto, è il sistema di costruzione a svolgere un ruolo importante. La struttura interna di uno sci entry-level da 250 franchi per la tecnica pattinata è molto diversa da quella di un modello da gara da 700 franchi. Uno sci costoso ha un’anima a nido d’ape di alta qualità, realizzata in legno, materiali sintetici o in una combinazione di entrambi. Ci sono anche diversi strati di fibra di vetro, legno speciale e/o fibre di carbonio.

Oltre al sistema di costruzione, anche l’abilità e la corporatura dell’atleta giocano un ruolo importante. Lo sci si trova ad affrontare forze completamente diverse se chi lo utilizza è un atleta di 90 chili oppure una fondista di 50 chili. Anche la tecnica di sciata influisce sulla durata. Un principiante che scivola sulla neve con piccoli passi pattinati difficilmente consumerà i propri sci, indipendentemente dal fatto che si tratti di sci economici o di modelli da gara. I fondisti possenti e dinamici, invece, fanno pressione sullo sci a ogni spinta, con la conseguenza che il materiale a un certo punto si indebolisce e perde la sua elasticità.

Oltre alla perdita di elasticità, lo sci subisce anche un’usura esterna. A causa della pressione costante durante la spinta, la soletta si deforma nel tempo, diventa rotonda e non è più completamente piatta, il che significa che lo sci scorre peggio. Per un fondista che in fase di spinta va sempre subito sulle lamine, l’usura è maggiore rispetto a quella di un fondista tecnicamente esperto. La soletta di uno sciatore di alto livello si deforma appena.

2000 chilometri come valore di riferimento

Se si acquistano degli sci di buona qualità, ci si può aspettare di percorrere circa 2000 chilometri. Facciamo due conti: se un atleta amatoriale sta fuori circa un’ora e mezza per ogni sessione di allenamento sulla neve e percorre ogni volta 20-25 chilometri, riuscirà a fare circa 80-100 uscite prima di raggiungere i 2000 chilometri citati. E se riesce a fare 20-30 giorni di neve a stagione, che è già molto per un atleta di pianura, questo si traduce in una durata degli sci di circa 3-4 anni.

Tuttavia, bisogna fare un’ulteriore distinzione. Se si scia molto sulla neve dura o su superfici ghiacciate, cosa piuttosto comune in Svizzera, gli sci si consumano più rapidamente rispetto alle condizioni di neve fresca, comuni nei paesi nordici.

Gli sci da gara si usano 20-30 volte

Nelle gare la durata è ancora più breve, poiché gli sci vengono utilizzati solo 20-30 volte. Tuttavia, questo non significa necessariamente che dopo siano inutilizzabili. Se gli sci perdono flessibilità nel corso del loro ciclo di vita, possono ancora essere utilizzati come sci da allenamento quando le condizioni della neve sono buone.

E come si riconosce se l’elasticità degli sci soddisfa ancora i requisiti o se è necessario un nuovo modello? I fondisti più bravi dal punto di vista tecnico si accorgono da soli quando la scorrevolezza e la torsione degli sci peggiorano, soprattutto in condizioni difficili. Tutti gli altri dovrebbero far valutare i propri sci da un esperto in un negozio specializzato. I venditori esperti sono in grado di valutare approssimativamente il livello di resistenza semplicemente applicando una pressione. Oppure possono inserire lo sci in speciali dispositivi che controllano la resistenza e riconoscono i punti deboli.

Carbonio per una maggiore durata?

La maestria nella fabbricazione degli sci consiste nell’ottenere caratteristiche di scorrevolezza e allo stesso tempo di rigidità torsionale, il che non è facile, soprattutto non con tutte le condizioni di neve. Inoltre, le preferenze degli utenti sono molto diverse. Alcuni preferiscono gli sci più morbidi, altri i modelli più rigidi e aggressivi.

Nella fabbricazione degli sci trova sempre più spazio il carbonio. Spesso solo sotto forma di fibre incorporate negli strati interni dello sci, ma a volte anche come rivestimento esterno dello sci. Il carbonio è rigido e resistente alla fatica e quindi rende lo sci più duraturo. Tuttavia, il comportamento dinamico di uno sci è estremamente complesso e non dipende solo dalla rigidità. Ecco perché ci sono modelli che si comportano meglio sulla neve fresca e altri che sono più resistenti in condizioni difficili.

La cura degli sci non ne prolunga la durata

La cura di uno sci non ha nulla a che vedere con la sua durata. Questo perché l’elasticità non può essere migliorata né mantenuta neppure con un’attenta cura. Le proprietà di scivolamento, invece, sì. Una sciolinatura regolare mantiene la soletta e ne migliora le proprietà di scivolamento. Tuttavia, i fondisti che applicano la sciolina da soli devono fare attenzione a non rimanere troppo a lungo nello stesso punto con il ferro da stiro, perché questo può arrotondare la soletta. Anche la levigatura occasionale ha un effetto positivo sulla soletta e sulla sciata, per cui ha senso farla di tanto in tanto. 

E un ultimo consiglio: chi percorre più di 500 chilometri di neve a stagione è bene che ne acquisti un secondo paio, in modo da poter utilizzare i vecchi sci in condizioni di neve soffice e i nuovi in condizioni di neve dura e nelle gare.